La Chiesa dell’Immacolata fu costruita a Molfetta alla fine del sec. XIX. Al suo interno, sulla porta principale, è collocato in cantoria uno strumento a cinque campate, racchiuso in una cassa lignea coeva con la costruzione della chiesa.
Lo strumento conservato all’interno della cassa è però molto più antico: proviene infatti dalla non più esistente Chiesa di S. Francesco della stessa Molfetta¹.
Il manufatto si presentava all’inizio dei lavori pressochè irriconoscibile e poteva apparire non antecedente al sec. XVIII, ma la sua notevole arcaicità è risultata evidente dopo lo smontaggio degli elementi: il somiere maestro, dai canali stretti e poco profondi, le canne metalliche dalle anime in parte preservate senza denti e dagli smussi molto ripidi, i labbri inferiori e superiori segnati su tutte le canne interne, la posizione dei registri sul somiere col flauto disposto in fondo dietro il ripieno, le misure della tastiera, mostravano chiaramente che lo strumento di Molfetta era databile ai sec. XVI-XVII.
Indagini al radiocarbonio effettuate presso il CEDAD – Centro di Datazione e Diagnostica dell’Università del Salento, hanno inoltre suggerito una datazione del somiere maestro non anteriore all’inizio del ‘600. Tale dato, unito a quello dell’analisi stilistica, permette di attribuire al sec. XVII somiere, canne metalliche interne, tastiera. Ai secoli XVIII e XIX sono invece da datarsi le canne di facciata in stagno, la manticeria, la meccanica dei registri.
I corpi sonori hanno indicato una pressione di 48 mm/H2O. L’indicazione per il corista, fissato a 408 Hz per il La3 a 18°, è stata fornita dalla sagomatura del vano canne della facciata. Si è optato per un temperamento mesotonico regolare da 1/4 di comma.
¹N. Canosa – G. Magarelli – G.A. Del Vescovo, Gli organi di Molfetta (sec. XVII) e di Gravina (1790) in Puglia, in “Informazione Organistica”, Nuova Serie, n° 33 (2013), pp. 137-148.
Scheda Tecnica
- organo anonimo databile al sec. XVII
- collocato in cantoria sulla porta principale e racchiuso in cassa lignea databile all’inizio del sec. XX
- 41 canne di facciata in stagno databili al sec. XVIII disposte in 5 campate a cuspide (7-11-5-11-7) a partire dal Fa1 del Principale; canne interne in piombo; prime tre canne del Principale tappate in piombo
- 1 tastiera di 45 tasti (DO1 – DO5 con prima ottava corta); copertine dei diatonici in osso e dei cromatici in osso ed ebano intarsiati a triangolo; bottoncino in osso sul fronte del cromatico; frontalini piatti in osso
- pedaliera a leggio di 9 tasti (DO1 – DO2) ricostruita
- trasmissione meccanica sospesa
- disposizione fonica:
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- somiere maestro a tiro in noce con 9 stecche per i registri; somierino di basseria in noce (ricostruito) ospitante tre canne tappate in piombo (Mi-Re-Ut); crivello in pioppo (ricostruito) con bocche sottostanti
- due mantici a cuneo con azionamento a stanga
- Pressione del vento: 48 mm in colonna d’acqua
- Corista: 408 Hz per il La3 a 18° circa
- Temperamento di tono medio regolare da 1/4 di comma.