La Cattedrale barocca di S. Maria Assunta a Castellaneta custodisce, in cantoria laterale dietro l’altare maggiore, uno strumento anonimo ma attribuibile su base stilistica alla bottega dei Kyrcher, organari salentini di origine alsaziana.
Gli indizi principali per tale attribuzione sono forniti dalle segnature dei labbri inferiori delle canne di facciata e dalle decorazioni a sbalzo sulle medesime, dalla lastra in piombo spessa e martellata impiegata per le canne interne, dal crivello in cuoio, da dettagli costruttivi di somiere e cassa lignea. Evidenti le somiglianze con gli strumenti Kyrcher di Giuliano del Capo (LE) del 1722¹, Patù (LE) del 1723¹, Casarano (LE) del 1771².
Lo strumento mostra evidenti segni di stratificazione: stilisticamente databili tra fine ‘600 e inizio ‘700 sono infatti le canne metalliche, sia interne in piombo che di facciata in stagno, e il somiere maestro in noce, ospitante un prospetto di 35 canne, mentre successivi si direbbero la collocazione attuale dello strumento, dato lo spazio molto ristretto in altezza, e la cassa lignea di stile tardo-settecentesco, che rende visibili solo 27 delle 35 canne di facciata, lasciando le restanti dietro le paraste laterali. Singolare la meccanica dei registri, che dispone i pomelli su due file orizzontali anzichè verticali, per via della mancanza di spazio in altezza.
Databili invece tra fine sec. XIX e prima metà del XX erano invece la tastiera in osso, i pomelli dei registri e la manticeria a lanterna rinvenuti allo smontaggio; tali elementi sono stati quindi accantonati e sono stati ricostruiti, su modelli Kyrcher, nuovi pomelli in legno, una tastiera in bosso ed ebano, e due mantici a cuneo azionati a stanga. L’analisi del crivello ha inoltre permesso di ripristinare la taglia originale del Flauto, costruito in XV e poi scalato in VIII verosimilmente nel corso del sec. XIX, e il registro di XXVI.
¹L. Cosi, Giardini stellati e cieli fioriti. Tradizione sacra e produzione musicale a Gallipoli dal XVI al XIX secolo, Conte Editore, Lecce, 1993.
²E. Martinelli, L’Organo di Maria SS. Annunziata in Casarano. Storia e restauro, Edit Santoro, Galatina, 2007.
Scheda Tecnica
- organo attribuibile alla bottega Kyrcher e databile al sec. XVIII
- collocato in cantoria a destra dietro l’altare maggiore e racchiuso in cassa lignea intagliata e dorata
- 35 canne di facciata in stagno disposte in 3 cuspidi (13-9-13) dal Sol1 del Principale; canne interne in piombo e di basseria in abete
- 1 tastiera ricostruita di 45 tasti (DO1 – DO5 con prima ottava corta); copertine dei diatonici in bosso e dei cromatici in ebano; frontalini a chiocciola in bosso
- pedaliera a leggio di 8 tasti (DO1 – SI1)
- trasmissione meccanica sospesa
- disposizione fonica:
|
|
- somiere maestro a tiro in noce con 8 stecche per i registri; somierini dietro il somiere maestro ospitanti le prime 4 canne del Principale tappate in abete; somiere di basseria con 8 portaventi alimentati direttamente dalla segreta del somiere maestro e ospitante i Contrabassi in abete (in base 16’ dal Sol1)
- crivello in cuoio con bocche sottostanti
- 2 mantici a cuneo ricostruiti azionati a stanga
- Pressione del vento: 52 mm in colonna d’acqua
- Corista: 411 Hz per il La3 a 18° circa
- Temperamento di tono medio regolare da 1/4 di comma.