Nella Chiesa Madre di Ginosa (TA), in cantoria dietro l'altare maggiore è collocato uno strumento anonimo ma stilisticamente settecentesco; in particolare la disposizione delle canne di facciata, in tre campate ma formanti una cuspide unica, suggerisce più precisamente una datazione intorno alla fine del sec. XVIII (transizione tra le tre cuspidi del '700 e la campata unica a cuspide del secolo successivo).
La particolare forma della segnatura del labbro inferiore delle stesse canne di facciata, a ogiva moresca rovesciata, consente l'attribuzione dello strumento al Rev. Giuseppe Rubino di Castellaneta (TA) o almeno alla sua bottega; la segnatura si presenta infatti identica in tutti gli strumenti firmati dal parroco-organaro (es. Miglionico Chiesa Madre, Molfetta S. Andrea e S. Bernardino) 1.
A un periodo successivo potrebbero invece essere ascrivibili i due registri di Flauto, in XII e in XV, posti entrambi sul fondo del somiere; il crivello presenta infatti una modifica in corrispondenza dei medesimi. Le misure alquanto larghe dei diametri fanno pensare a un intervento ottocentesco. I due mantici a cuneo erano provvisti di due blocchi squadrati in pietra locale che, ricollocati a strumento rimontato, hanno dato una pressione del vento pari a 50 mm in colonna d'acqua.
1 G.A. Del Vescovo - G. Magarelli, Affetti e tastiature, Fonti d'archivio e documentazione inedita... in "Odegitria", a. VIII (2001), Bari, pp. 299-428.
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Canne di facciata restaurate e ricostruite; è visibile la caratteristica segnatura del labbro inferiore, tipica della bottega Rubino.
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Tasti prima del restauro; copertine diatonici in bosso, cromatici in ebano.
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